Il Principe Cerca Figlio
Il titolo originale, Coming 2 America, non poteva essere più disatteso di così. Il principe cerca figlio è tutto ambientato in Africa, dove il figlio illegittimo viene portato assieme alla sua famiglia per essere ovviamente e comicamente a disagio con le questioni reali. Il vero amore non è cercato nei bassifondi quindi ma trovato per caso a palazzo anche se non è quello che il padre si aspettava. La trama è quel che è ma del resto lo era anche quella del film originale, solo che mentre Il principe cerca moglie creava di tutto in un continuo di invenzioni intorno ad un intreccio banalotto, questo film decide di non creare assolutamente niente se non il suo intreccio, che comunque è banalissimo.
Il principe cerca figlio
Quando suo padre muore, il principe Akeem del regno di Zamunda, in Africa, diventa re. Akeem, felicemente sposato con la regina Lisa, la donna che molto tempo prima ha conosciuto nel Queens, ha avuto tre figlie, ma nessun figlio che erediterà il suo trono alla morte di lui. Per questo motivo, la sua vita e il trono rischiano di essere presi dal generale Izzi, dittatore militare di Nexdoria, paese confinante, ancora infuriato per la cancellazione del matrimonio tra Akeem e sua sorella Imani, avvenuto ormai trent'anni prima.
Tuttavia, in punto di morte, re Joffy Joffer rivela a suo figlio che in realtà un erede maschio esiste: di fatto, durante la sua avventura a New York, Akeem ha concepito il suo primogenito con una donna conosciuta in uno dei bar del Queens, evento che non ricorda affatto poiché era stato drogato da lei.
Il nuovo re e il suo confidente Semmi ritornano dunque negli Stati Uniti d'America, dove cercano ed incontrano il giovane, di nome Lavelle. Lo riportano a Zamunda insieme alla madre Mary e, una volta lì, lo presentano alla famiglia reale e al resto della corte, iniziando a trasformarlo in un principe ed erede al trono, in una corsa contro il tempo per arrestare l'avanzata del generale Izzi. Ma la mentalità del giovane Lavelle, nonché i suoi modi di fare per nulla ortodossi, renderanno molto arduo il compito di Akeem.
Sono passati trent'anni e più da quando Eddie Murphy ha trovato moglie, ma soprattutto un grande successo che ha lanciato la sua carriera. Questa volta a cercare moglie è il figlio che non sapeva di avere. Stessa squadra, diverso regista, e si sente, ma questo sequel riesce a non tradire lo spirito dell'originale, a divertire grazie al talento istrionico di Murphy, Arsenio Hall e i tanti caratteristi di lusso, rendendo giustizia a molti ruoli femminili di primo piano e a un mondo in cui l'inclusione ha fatto molti passi avanti.(Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
Il Principe cerca Moglie venne tradotto in più di 25 lingue nel mondo e conosciuto negli altri paesi con titoli come Un Prince à New York in Francia, Der Prinz aus Zamunda in Germania, Un Príncipe en Nueva York in America Latina e molti altri.
Diretto da Craig Brewer e sceneggiato da Barry W. Blaustein, David Sheffield e Kenya Barris, Il principe cerca figlio vede l'attore Eddie Murphy ritornare nel panni dell'affascinante principe Akeem. Sono trascorsi tre decenni dal primo titolo, Akeem è diventato padre di tre bellissime figlie e si prepara a prendere il controllo della sua terra natale, Zamunda. Mentre all'interno della sua casa le differenze di genere sono state accantonate e i ruoli ribaltati, nulla può Akeem fare contro la tradizione del suo regno che prevede un erede maschio come conditio sine qua non per salire al trono. Combattuto tra il seguire l'usanza e l'apportare cambiamenti, Akeem considera l'ipotesi di lasciare un giorno il regno alla figlia maggiore Meeka mentre il suo rivale, il generale Izzi, trama affinché la ragazza sposi suo figlio Idi. Nel frattempo, però, il malato re Joffer confida ad Akeem l'esistenza di un suo inatteso figlio maschio, Lavelle, che vive da qualche parte nel Queens. L'inaspettata rivelazione porta Akeem, oramai re di Zamunda, a tornare a New York con il fidato confidente Semmi per ritrovare Lavelle, convincerlo a seguirlo nella sua terra e adattarsi ai costumi della vita reale in attesa di diventare un giorno l'erede al trono. Una volta che il ragazzo giunge a Zamunda, il generale Izzi è pronto a cambiare i suoi piani pensando di fargli sposare sua figlia Bopoto. Il destino però farà sì che Lavelle trovi sulla sua strada Mirembe, giovane parrucchiera di corte che sogna di avere un negozio tutto suo.
Con la direzione della fotografia di Joe "Jodi" Williams, le scenografie di Jefferson Sage, i costumi di Ruth E. Carter e le musiche di Jermaine Stegall, Il principe cerca figlio è il seguito di Il principe cerca moglie, titolo uscito nelle sale americane il 26 giugno 1988 con protagonista il giovane Akeem. Abituato a vivere nella bambagia nell'incantato regno di Zamunda, Akeem si ritrovava il giorno del suo ventunesimo compleanno a rendersi conto di non volere un matrimonio combinato come quello dei genitori, il re Jaffe Joffer e la regina Aoleon. Ottenendo da questi la possibilità di ampliare i propri orizzonti, partiva per un viaggio di 40 giorni all'estero in compagnia del fidato Semmi la cui destinazione, New York, era stata decisa da una moneta. Una volta a destinazione, entrava in contatto con una leggendaria squadra di barbieri e, soprattutto, si innamorava della bella Lisa, fingendosi povero per conquistarla. Dopo aver vinto le resistenze dei genitori, Akeem riusciva alla fine a sposare Lisa e a portarla con sé a Zamunda. Il principe cerca figlio riprende i personaggi per capire cosa ne è stato dei Joffer a trent'anni di distanza.
Ha raccontato il regista: "Realizzare un sequel di un classico come Il principe cerca moglie quasi trent'anni dopo significa prima di tutto ricostruire i percorsi che hanno preso le vite dei protagonisti e capire come questi siano cambiati. Le differenze fondamentali riguardano ovviamente il personaggio di Akeem, ora marito, padre amorevole di tre figlie adulto e prossimo a diventare re. Si trattava di sviluppare questi tre differenti lati del principe e renderli credibili, senza dimenticare ciò che ha reso il personaggio indimenticabile: la comicità. Il sequel, nato da una stessa idea di Eddie Murphy, ha anche forti messaggi al suo interno: basti pensare a come presenti una sorta di dichiarazione femminista quando si valuta la possibilità di far salire al trono la figlia maggiore di Akeem o a come presenti in maniera inedita i neri, rendendoli protagonisti di una favola vera e propria. Per non parlare poi del legame di amicizia che continua a vedere insieme Akeem e l'inseparabile Sammi".
Così Akeem dopo aver saputo dal padre di avere un figlio illegittimo concepito con una donna conosciuta in uno dei bar del Queens, dopo esser stato drogato durante la sua prima notte in città, parte assieme a Semmi ancora una volta per Nyc alla ricerca del ragazzo.
Anche il tentativo di generare tensione tra principe e principesse e, conseguentemente, tirare su una blanda riflessione sul ruolo della donna e i tempi che cambiano, viene sciupata da un percorso narrativo privo di veri conflitti, dove a trionfare sono soltanto soluzioni facili e artificiose al servizio di una carrellata di personaggi statici e privi della minima introspezione.
Allo stato delle cose Il principe cerca figlio è poco più che una reunion del cast condita da tutta una serie di numeri musicali di buona fattura (del resto, pure il remake di Footlose non era male, in questo senso), ma costretti loro malgrado a riempire le enormi lacune lasciate dal film e a far salire il minutaggio.
Nonostante la fiaba di Natale per antonomasia di John Landis sia Una poltrona per due (che qui dalle nostre parti, negli anni, \u00e8 diventato un vero e proprio fenomeno rituale paragonabile giusto ai cappelletti in brodo), sono da sempre pi\u00f9 affezionato al suo sequel spirituale uscito nel 1988, Il principe cerca moglie, che oltre a recuperare tutta una serie di personaggi e situazioni del \u201clandisverso\u201d - vedi i fratelli Duke - e riproporre la formula da fiaba magica in stile Frank Capra, mette in scena un Queens indimenticabile e contestualmente credibile al netto di tutte le gag e gli stereotipi d\u2019epoca che lo infarciscono, riuscendo a veicolare tra le righe una satira verso la societ\u00e0 americana e il razzismo.
Non voglio fare il processo alle intenzioni, ma c\u2019erano probabilmente diverse possibilit\u00e0 per dare un seguito interessante alle vicende del principe Akeem e compagnia: voglio dire, persino io, che sono tra le dieci persone meno creative al mondo, riesco a immaginarne qualcuna di sensata. Eppure, quello che hanno messo su con Il principe cerca figlio non ha il minimo senso a cominciare dall\u2019innesco, ovvero la presenza dell\u2019erede \u201cbastardo\u201d dimenticato negli Stati Uniti trent\u2019anni prima e interpretato senza troppa convinzione da Jermaine Fowler.
Allo stato delle cose Il principe cerca figlio \u00e8 poco pi\u00f9 che una reunion del cast condita da tutta una serie di numeri musicali di buona fattura (del resto, pure il remake di Footlose non era male, in questo senso), ma costretti loro malgrado a riempire le enormi lacune lasciate dal film e a far salire il minutaggio.
Spetta, quindi, ai cameo del film fungere da brillante gioiello della corona. Questo è un titolo che ama le scene di festa e in ognuna di esse raccoglie una nuova serie di celebrità chiamate a intrattenere, non solo gli ospiti di Akeem, ma anche il pubblico a casa. Le En Vogue e le Salt-N-Pepa si riuniscono per un'interpretazione di What A King (la canzone originale era What A Man) al funerale del padre di Akeem. Morgan Freeman si occupa del suo elogio funebre e Gladys Knight vede il futuro attraverso le note e canta: L'unica speranza di questa nazione è un figlio che apparentemente non c'è. E tutto questo accade durante la scena della prima delle tante feste, in meno di cinque minuti. 041b061a72